ALESSANDRO SCORSONE
Nato a Roma il 6 marzo 1961
Appartenente ai ruoli della Presidenza del Consiglio dei Ministri in servizio presso Palazzo Chigi.
E’ responsabile delle attività e della gestione amministrativa della sede di rappresentanza e della gestione degli eventi conviviali ufficiali e non, che hanno luogo nella Residenza di Stato. Sovrintende personalmente l’allestimento delle tavole, cura e dirige il servizio svolto dal personale preposto.E’ diplomato Sommelier con il Master in analisi sensoriale, docente per Associazione Italiana Sommelier di Roma per tecnica di servizio, di degustazione e di abbinamento, partecipa quotidianamente dal 2004, in qualità di esperto tecnico scientifico, alla trasmissione “La Prova del Cuoco “ condotta da Antonella Clerici su Rai Uno. Quest’anno è stato insignito del Premio Internazionale del Vino 2008 come
Miglior Sommelier Italiano.ALESSANDRO SCORSONE A PALAZZO CHIGI
''Ho cominciato a lavorare nel '90 con il primo governo Amato - dice all'ADNKRONOS - Da quando si e' insediato Prodi a Palazzo Chigi, mi prendo cura della 'casa istituzionale'
. Mi occupo della cura personale del presidente del Consiglio. A cominciare dal decoro del suo appartamento. Coordino una squadra ben collaudata e fidata, che fa della discrezione il suo tratto distintivo. Siamo in sei a lavorare. Stiamo attenti a ogni piccolo dettaglio''. ''In cucina - spiega Scorsone, che e' un enogastronomo e sommelier professionista - ho uno chef interno che prepara i piatti da servire sulla tavola del presidente. Il menu e' rigorosamente bilanciato e questo vale per ogni ospite''.Romano Prodi, infatti, ha affidato la cura dei fornelli al personale della presidenza del Consiglio, che presta servizio nell'appartamento riservato al premier. A coordinare i 'lavori di casa' c'e' il 'maestro di cerimonie' Alessandro Scorsone, 46 anni, di cui 17 passati nelle stanze della sede della presidenza del Consiglio in piazza Colonna, che lui definisce ''la casa istituzionale''.
Preferisce i primi piatti, soprattutto quelli tipici della cucina tradizionale reggiana. Quando non e' all'estero per impegni internazionali, sulla sua tavola non mancano i tortellini e l'erbazzone. Ma gli piacciono anche le puntarelle romane. A Palazzo Chigi non c'e' piu' il menu tricolore preparato dal fido Michele Persechini, chef personale di Silvio Berlusconi. Dopo le pennette ai quattro formaggi, con pesto e pomodorini, volute dal Cavaliere, e diventate una tappa culinaria 'obbligata' nei cinque anni di governo della Cdl, anche la cucina ha cambiato corso.
Il rispetto dell'ospite ''e' sacro'', assicura, rivelando i gusti del Professore: ''Il presidente predilige la semplicita' anche a tavola. E' uno sportivo ed e' difficile che faccia strappi alla regola. Segue un regime alimentare che gli ho preparato per rimanere sempre in forma. Ci tengo a sottolineare che l'Italia e' la vera protagonista della tavola. Riserviamo una particolare attenzione ai nostri prodotti e ai vini nostrani''. ''Il presidente - dice ancora Scorsone - preferisce i primi piatti, specialmente quelli della tradizione gastronomica reggiana, come i tortellini e l'erbazzone. Ma gli piacciono anche le 'puntarelle' romane''.
Il 'passaggio di consegne' nella cucina di palazzo Chigi e' avvenuto il giorno dell'insediamento del governo Prodi, nel maggio scorso. Ma agli onori della cronaca la 'staffetta' e' arrivata a settembre, in occasione della colazione offerta dal Professore ai leader di Cgil, Cisl e Uil, Gugliemo Epifani, Raffale Bonanni e Luigi Angeletti, per fare il punto della situazione sulla finanziaria e la riforma previdenziale. La tavola, dove possono trovare posto fino a 12 persone, viene imbandita nella sala da pranzo dell'appartamento presidenziale, al terzo piano del palazzo. Per i pranzi e le cene con piu' commensali (fino a 20) viene di solito utilizzata la sala delle Marine, contigua al Salone d'oro.
La sala delle Marine, infatti, e' ufficialmente la sala da pranzo del presidente del Consiglio. E' qui che il primo ministro, tra gli affreschi del pittore francese Adrien Manglard, riceve gli ospiti italiani e stranieri invitati a colazione. L'appartamento del premier e' di circa 120 metri quadrati: oltre alla sala da pranzo e' dotato di una grande cucina, un bagno e un salotto. Prodi si e' trasferito con la moglie Flavia a palazzo Chigi il 7 giugno scorso.
Da allora, tranne le trasferte all'estero e i week end nella sua casa a Bologna, il Professore vive stabilmente nell'appartamento 'di servizio' della presidenza del Consiglio. Per il leader dell'Unione e' un ritorno dopo l'esperienza del suo primo governo nel '96. Come allora, risiede nelle stanze di rappresentanza che furono ristrutturate dal Cavaliere nel '94. La scelta di tornare all'antico trasformando la sede del governo 'in casa e bottega' e' stata fatta per motivi pratico-logistici e per semplificare anche i dispositivi di sicurezza.
Il premier lavora nello stesso studio del suo predecessore Berlusconi, nell'ala piu' antica dell'edificio. Lo studio, che fu scartato da Bettino Craxi perche' quando si insedio' era fatiscente, e' situato al primo piano nobile, nella parte storicamente e artisticamente piu' rilevante. Le finestre si affacciano su piazza Colonna e via del Corso. L'arredo e' piu' sobrio ma sempre elegante, mostra fregi seicenteschi del tempo degli Aldobrandini.LA POLITICA VISTA DAL SOMMELIER
Alessandro Scorsone è il direttore della residenza del Presidente del Consiglio dei Ministri e maestro di cerimonia a Palazzo Chigi. Scorsone è anche un sommelier di primissimo piano. “Infatti mi occupo del menù quando arrivano a Palazzo Chigi ospiti e rappresentati di governi esteri e soprattutto dei vini – ci confida – sono un grande appassionato di questo mondo”. E lo dimostra anche in tv negli studi della "Prova del cuoco" con Antonella Clerici su Raiuno, dove è spesso ospite per dare consigli su vino e sul buon gusto in tavola. “Mi emoziona stappare una bottiglia di vino e cerco sempre la qualità e poi controllo il prezzo - ci spiega – perché si può bere bene spendendo il giusto”. La ricerca del vino legata alla scoperta del territorio. “Mi piace esplorare – continua Scorsone – mi piace parlare con i produttori per conoscere la terra e l’aria dove cresce l’uva; mi piace capire la filosofia dei produttori. Ai ministri e agli ospiti offro rigorosamente vini e prodotti italiani”. E per i brindisi? “Assolutamente bollicine italiane… in cantina possiamo tenere tra le 50 e le 60 bottiglie a rotazione, perché faccio sfilare tutti i produttori italiani senza esclusioni”. La casa presidenziale ha due tavoli per accogliere i suoi ospiti: uno informale di 12 posti e uno ufficiale per 26 persone. “Piacciono i prodotti italiani e piace il vino italiano; in genere si offrono tra le 15 e le 20 bottiglie a seconda delle occasioni”. In conclusione chiediamo consigli per gli acquisti a un esperto del calibro di Alessandro Scorsone. “Consiglio di scoprire la Ribolla gialla, vitigno friulano di origini antichissime e autoctono che mi piace per la finezza e per un rapporto qualità prezzo straordinario o il vitigno Schiopettino, friulano anche lui, che è stato salvato visto che nel 1977 era stato messo fuorilegge e ora riabilitato
Qualche fotina... 
Diamo un grande Benvenuto al nostro bravissimo e simpaticissimo Sommelier Alessandro Scorsone!! 
vieni che ti aspettiamoooooooooooooooooooooooo 
, porta anche marconi 
